Dall’adriatico al cuore della Germania la musica è sempre la stessa, l’Inno di Mameli, che risuona forte e chiaro anche alla Fiera lipsiana, dopo la Fiera di Rimini. E’ sempre festa per le olimpioniche d’argento, brave a ricominciare il quadriennio dove lo avevano interrotto, sul gradino più alto del podio continentale. L’Italia centra il bis, che diventa un tris servito nelle ultime quattro edizioni, senza contare il secondo posto di Antalya. Alle regine 2024 Manila Esposito e Alice D’Amato, entrambe Fiamme Oro della Polizia di Stato, anche Sofia Tonelli (Saltavanti), Emma Fioravanti (Forza e Coraggio) e Giulia Perotti (Libertas) entrano nella storia.
L’Exihibition Center Leipzig di Messe-Allee 1 si accende alle 18.00 del 26 maggio 2025 come un’overture di Johann Sebastian Bach, Thomaskantor nel Coro cittadino del XVIII secolo. Le Fate iniziano il loro cammino sulle note di un altro genio, il maestro Ennio Morricone, con “Le vent le cri” di Manila. La “queen” di specialità, oro in carica, finalista olimpica, parte meglio che a Parigi, dove, in qualifica, si presentò con un 13.633 (D: 5.7 – E: 8.1). Altra giuria, altro codice, è vero, però se l’agente campano ottiene un 13.800 significa che il meglio deve ancora venire. Dopo la stella partenopea, sempre più osannata dal pubblico della ginnastica internazionale per la sua elegante energia, fa il suo esordio Sofia Tonelli, che con Manila divide la stanza, al City Hotel di Berliner Straße. La 2007 di Empoli completa una buona routine al ritmo di “Lock and Key” di Hypersonic Music portando alla squadra un 13 tondo (D: 5.1 – E: 7.9). La terza è Giulia Perotti, campionessa juniores. Al primo anno da Senior la 2009 di Vercelli fa tutto bene sul motivo spaziale di Interstellar, Cornfield Chase di Dorian Marko. Purtroppo, nell’ultima diagonale acrobatica, la neo scudettata dallo spazio finisce a terra, fuori pedana, all’arrivo dal doppio carpio. Con i tre decimi di penalità e l’elemento perso, il punteggio della piemontese allenata da Federica Gatti ed Enrico Pozzo non va oltre il 12.166 (D: 5.2 – E: 7.266 – P: 0.3). Ci pensa, però, Emma Fioravanti a coprire la coetanea, compagna di mille piccole avventure ed ora insieme in quelle grandi. la quindicenne della Forza e Coraggio, va a prendersi un 13.133 (D: 5.5 – E: 7.633) facendo saltare gli spalti con la coreografia del classico “Puttin on the Ritz” di Betty Boom & J. Fitz. La meneghina, allenata a via Ovada da Tiziana Di Pilato e Paolo Bucci, conquista i cuori dei tedeschi in tribuna e il 13.133 (D: 5.5E: 7.633) delle giudici a bordo pedana, portando l’Italdonne a quota 39.933.
CORPO LIBERO: ITALIA 39.933
Manila Esposito 13.800 (D: 5.7 – E: 8.1)
Sofia Tonelli 13.000 (D: 5.1 – E: 7.9)
Giulia Perotti 12.166 (D: 5.2 – E: 7.266 – P: 0.3)
Emma Fioravanti 13.133 (D: 5.5 – E: 7.633)
Al secondo giro le azzurre si ritrovano sulla rincorsa dei 25 metri. In fondo, però, la Esposito, stavolta, ci arriva lunga, sullo Jourchenko con due avvitamenti, cadendo su un 12.633 (D: 5.0 – E: 7.633), dopo che la D’Amato, con lo stesso salto, aveva disegnato in volo un bel 14 pieno (D: 5.0 – E: 9.0). Tonelli allora mette in cascina un altro parziale di squadra, grazie al suo avvitamento e mezzo da 13.366 (D: 4.6 – E: 8.766). ll quartetto del volteggio si completa con la solita “Emmina”, impegnata sulla doppia esecuzione per centrare la final eight della tavola. Dopo la Ribaltata salto avanti teso, un volo d’angelo a braccia aperte da 13.233 (D: 4.4 – E: 8.833), lo Tsukahara teso avvitato, sporcato di un decimo nell’atterraggio fuori linea, non va oltre 12.633 punti (D: 4.4E: 8.333 P: 0.1). La media del 13.133 non le basta per la sfida di venerdì, ma il parziale del primo salto porta al team FGI altri 40.599 punti, girando a metà gara con il parziale di 80.532.
VOLTEGGIO: ITALIA 40.599
Alice D’Amato 14.000 (D: 5.0 – E: 9.0)
Manila Esposito 12.633 (D: 5.0 – E: 7.633)
Sofia Tonelli 13.366 (D: 4.6 – E: 8.766)
Emma Fioravanti 13.133
– 1: 13.233 (D: 4.4 – E: 8.833)
– 2: 12.633 (D: 4.4 – E: 8.333 P: 0.1)
Le big dell’Accademia di Brescia si spostano sugli staggi, aprendo le ali magiche per l’ennesima impresa. La Perotti riscatta l’errore al corpo libero con un 13.333 (D: 5.7 – E: 7.633), protetta in assistenza da Marco Campodonico, a volte così vicino che sembra di volerla abbracciare. Lo fa al termine della sequenza, felice della reazione di Giulia. Non ha bisogno, invece, di particolari aiuti Manila, ormai un ciclone calmo capace di restare nell’occhio mentre intorno succede di tutto. La diciottenne di Boscotrecase macina altri 13.666 e si candida per un posto nell’ottetto d’élite alle parallele asimmetriche. Cosa che non riesce alla numero uno del Vecchio Continente. Alice D’Amato sbaglia l’uscita nel tentativo di stopparla e sul doppio avanti cade indietro. Il 12.800 (D: 5.9 – E: 6.9) della genovese le preclude la finale e, dunque, la chance di difendere il doppio oro di Antalya e Rimini. La chiosa allora spetta a Sofia, che risponde presente per la terza volta, dando il terzo parziale alla squadra, un 13.400 buono per portare le ragazze di Enrico Casella a quota 40.399, con un tesoretto di 120.931 punti, dopo tre rotazioni, sufficiente a tenere a bada Francia, Romania e Germania.
PARALLELE ASSIMMETRICHE – ITALIA 40.399
Giulia Perotti 13.333 (D: 5.7 – E: 7.633)
Manila Esposito 13.666 (D: 5.7 – E: 7.966)
Alice D’Amato 12.800 (D: 5.9 – E: 6.9)
Sofia Tonelli 13.400 (D: 5.9 – E: 7.5)
Neppure il regista più romantico avrebbe potuto immaginare qualcosa di più dolce di un epilogo sui cinque metri della trave dei sogni. Quell’asse larga appena dieci centimetri dipinta d’oro e di bronzo, a Parigi, appena nove mesi fa. Non ci sono i cinque cerchi olimpici disegnati sopra, ma per Esposito non è cambiato nulla. La ginnasta, cresciuta a Civitavecchia da Camilla Ugolini, sotto gli occhi di Monica Bergamelli, danza sull’attrezzo di Lipsia e conclude con un 14.300 (D: 5.9 – E: 8.4) da finalissima di specialità, e il totale di 54.399, da leadership nel generale. Dopo di lei l’altra all-arounder, la rookie di Silvia Ulivieri, perfeziona il giro netto con un 13.566 e a sedici anni e mezzo, la toscana Sofia Tonelli si toglie lo sfizio di qualificarsi ad una finale a 24 europea con il quarto punteggio, 53.332, ad un punto e 67 millesimi dalla campionessa in carica. Ma le medaglie, si sa, hanno sempre due lati, e quello in ombra stavolta ci toglie il piacere della vista di Alice D’Amato, fuori da tutto, soprattutto alla trave di cui è ormai l’immagine planetaria. La bionda delle Fiamme Oro, cade a sorpresa sul giro in accosciata. Il 13.133 (D: 5.7 – E: 7.433), lontano dagli standard dell’altra poliziotta, entra comunque nel computo dell’Italdonne, dal momento che Giulia Perotti aveva chiuso un’ottima routine cadendo in uscita sul doppio raccolto. Il 12.066 (D: 5.6 – E: 6.466) della piemontese si può scartare, le Fate ottengono un altro 40.999 e con il totale di 161.930, vincono per il secondo anno consecutivo, il quarto della storia (dopo Volos 2006 con Vanessa Ferrari, Monaco di Baviera 2022 e Rimini 2024) il titolo continentale a squadre. Argento per le padrone di casa: le tedesche con 158.396 staccano un’ottima Francia, terza a quota 156.728. Giù dal podio, per un soffio, la Romania di Ana Barbosu, quarta con 156.231. Nelle specialità, Esposito fa filotto, strappando l’accesso in tutti gli ottetti nei quali era in corsa: prima al corpo libero, seconda alla trave dietro la svedese Williams Jennifer, quinta alle parallele asimmetriche. Festeggiano anche Sofia Tonelli, che oltre al completo, tornerà sulla trave di sabato 31, ed Emma Fioravanti, ottava e contenta sul quadrato centrale.
TRAVE – ITALIA 40.999
Giulia Perotti 12.066 (D: 5.6 – E: 6.466)
Manila Esposito14.300 (D: 5.9 – E: 8.4)
Sofia Tonelli 13.566 (D: 5.4 – E: 8.166)
Alice D’Amato 13.133 (D: 5.7 – E: 7.433)
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