“ggi è stato davvero bellissimo. Forse nel primo attrezzo avevo un po’ più di timore, perché per me il cerchio in gara è sempre un po’ più difficile. Però ad ogni esercizio che entravo e uscivo mi sentivo soddisfatta. E per me non è una cosa da poco. Lo sapete, sono una perfezionista. In generale, sono riuscita a fare tutto ciò che avevamo preparato in allenamento. È stato bello avere tutto questo pubblico. Pensavo che mi mettesse più ansia, invece mi ha dato una carica pazzesca. So che ci sono molte persone a cui tengo che sono venute a vedermi. Mi aiuta molto sentirli così vicino a me. Sono concentrata per domani, perché sarà una gara molto più breve, ma anche molto più difficile. Le avversarie non le ho proprio viste. Non so cosa sia successo a loro, ma so come ho fatto io. E questo mi basta. Questa gara è speciale. Non è come un Mondiale o un Europeo, ma molto di più. È molto diversa e ognuno fa il suo, poi quello che succede, succede. Io spero solo di poter rifare domani ciò che ho fatto oggi. Qualcosa in più, può essere anche qualcosa in meno. Ma l’importante è farlo bene e con il cuore. A volte capita che un elemento non ti viene bene, ci sono giornate storte, ma una cosa importante che ho imparato negli anni è ad uscire da questi momenti. Grazie anche alla mia allenatrice, Claudia Mancinelli, che mi ha insegnato tanto.

Ormai scaccio dalla mente tutto ciò che la annebbia. So che anche dopo un errore posso andare avanti, riuscire anche meglio, senza buttar via tutta la gara, come avrei fatto due anni fa. Allora non ero in grado di capire che tutti possono sbagliare. Questo mi ha aiutato a crescere, a comprendere che non bisogna mai buttarsi giù. Ho scelto di cominciare con il cerchio e non con la palla, che è più sicura, proprio per rompere subito il ghiaccio, restando più vigile, meno scialla, in una sorta di confort-zone. E poi le ultime volte avevo iniziato dal cerchio ed era andata bene. Dei quattro esercizi di oggi, è quello che mi è piaciuto di più, non lo eseguivo così da molto tempo e mi ero pure un po’ fissata sul fatto che lo stessi facendo nel modo sbagliato. L’ammirazione della gente? Lo so che il pubblico è della mia parte. Se parlasse la me che crede in se stessa direbbe che sa di avere qualcosa che piace, ossia l’espressività. Mi piace travolgere le persone. Tutte noi ginnaste ci mettiamo il cuore, però devo dire che, grazie a Claudia, io e Milena abbiamo delle routine davvero belle, che arrivano alle persone. E nelle quali riusciamo ad esprimere noi stesse, a metterci qualcosa di noi, la nostra storia.

Quello che colpisce secondo gli spettatori, a casa o nel palazzetto, secondo me è questo, altrimenti nelle prime dieci, che dire, siamo tutte allo stesso livello. La competizione è molto alta, e ciò che distingue l’una dall’altra è il riuscire, chi più chi meno, a far sognare chi ci guarda. Al villaggio è tutto meraviglioso. Ho visto Tamberi, che conoscevo già da prima, Mattia Furlan, prima della gara, le ragazze della pallavolo, il nuoto. Al villaggio ti senti a casa. Vedere le olimpiadi in tv a Fabriano, nei giorni precedenti al mio arrivo a Parigi, è stato stranissimo, perché l’ho sempre fatto ma questa volta sapevo che ci sarei andata pure io alle Olimpiadi. Ed era strano! Le gare delle Fate ci ha caricato tantissimo, Alice e Manila sono state stupende, ma anche quando ha vinto la squadra mi sono messa ad urlare come una matta, che mi ha sentito tutto il palazzo. La cerimonia d’apertura? Non l’ho vista, mi sono addormentata alle otto!”.

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